MILANO GAMES WEEK,OGNI ANNO SEMPRE MENO.

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Questo è ormai il mio sesto anno di presenza alla fiera dedicata al mondo del “gaming” targata Mediolanum e posso dire sinceramente che anche quest’anno si è rivelata essere una delusione, tranne che per quanto riguarda le mini offerte che ci donava Unieuro all’interno del padiglione. Ma andiamo con ordine.

  • Quest’anno, nonostante il mio collega (nonché collaboratore) Sguido sia riuscito a prendersi il pass di entrata grazie al lavoro che svolgiamo con questo blog (soltanto per lui. Fdp), lasciandomi come un povero stronzo fuori a fare la fila e a pagare come tutti i nerd maleodoranti che infestavano le mura di Fieramilanocity, abbiamo visitato la fiera soltanto la domenica mattina. Si amici, le nostre vite sono piene di cose da fare e appuntamenti e poi io avevo l’influenza e il cane mi aveva mangiato i compiti, poi mia nonna con gli alieni… Vabbè, non vi interessa. Sta di fatto che un giorno ci è anche bastato per notare la tristezza nella quale siamo capitati noi poveri milanesi con questa fantasmagorica Games Week.

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Partiamo col dire che, quanto meno quest’anno, ci siamo risparmiati le orde di bambini venuti per assistere soltanto alle FANTABILIANTISSIME esibizioni dei loro youtuberzz preferiti sui palchi del piano superiore della fiera. Scampato pericolo, i nostri pokémon sono salvi. Quello che non si salva, però, è il contenuto della fiera il cui stand più interessante era quello di The Last Guardian nel quale dopo aver visto una Live Demo giocata da un “omino” di Sony sono uscito dicendo “COL CAZZO CHE TE LO PRENOTO!”. Il pubblico, in ogni caso, non è mancato e durante tutto l’arco della giornata vi è stato un grande traffico di persone entranti e uscenti dalla fiera stessa.

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Il grande numero di persone e il mio cagionevole stato di salute non mi hanno permesso di provare qualche gioco per il quale ho delle aspettative, quantomeno al raggiungimento della sufficienza (FFXV COFF COFF… COFF COFF…), ma posso dirvi sinceramente che c’era davvero poco che valesse la pena provare. Voglio citarvene un paio, giusto per non essere il solito bastian contrario: la demo del nuovo gioco Pokémon e il visore Sony della realtà aumentata (che se solo avessi provato a mettere sulla testa avrei rimesso anche Pasqua del ’92. E non ero nemmeno nato in quell’anno, per dire.).

Ormai le fiere, per quanto mi riguarda, sono diventate soltanto un modo per rivedere amici che ho occasione di incontrare soltanto in queste manifestazioni, grazie alle passioni che ci uniscono e che ci hanno messo in contatto sul “webbe” anni fa. Posso dire, però, che ho un po’ di nostalgia per i cari e vecchi raduni? Ah… Che bei tempi i ritrovi sotto il culo del cavallo in cui non si pagava per rivedere amici di vecchia data.

Buon videogioco e buon Lucca a tutti, fellas.

-Jakk

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